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  • Carla Gatto

Padula: Un percorso alla scoperta delle nostre radici.


Decidiamo di fare una gita a Padula. Prima immancabile tappa la Certosa dedicata a San Lorenzo. Si tratta della più grande certosa in Italia e tra le maggiori d'Europa. Occupa una superficie di oltre 50.000 metri quadri ed è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia.

La Certosa fu costruita nel 1306 per volere di Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, che voleva ingraziarsi i reali angioini del Regno di Napoli: i certosini erano un ordine religioso francese e, quindi, non poteva che essere gradita al sovrano Angioino la fondazione di una Certosa a Padula.

L'attività commerciale dei beni primari prodotti nella certosa fu per molti secoli fondamentale in tutta l’area del Vallo di Diano. Nel Cinquecento il complesso divenne meta di pellegrinaggi illustri.

Caduti i Sanseverino nella metà del Seicento, i loro possedimenti andarono ai monaci certosini di Padula, divenendo così anche padroni dei terreni su cui si sviluppava il paese soprastante.

Disponendo di grandi ricchezze che la certosa aveva accumulato nel corso dei secoli tramite donazioni e profitti commerciali, si avviò per tutto il XVII e XVIII secolo il periodo di massimo splendore per il complesso di San Lorenzo. Durante questi due secoli, la Certosa fu ancora una volta ampliata: risultano a quest'epoca infatti diversi corpi di fabbrica, come il chiostro grande, il refettorio e lo scalone ellittico del retro.

La visita alla certosa si snoda fra chiostri, giardini, preziosi marmi e stucchi: Le “celle dei certosini” sono delle vere e proprie suite con giardino e l’appartamento del Priore è uno spettacolo con la loggia che affaccia sul giardino privato. E pensare che resta poco dell’antico splendore: a seguito della soppressione degli ordini monastici, infatti, la Certosa subì numerosi furti di ori, statue, e dipinti. Anche la biblioteca che contava circa 20.000 testi adesso ne contiene solo un decimo dell’originario patrimonio.

La certosa ospita anche Il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale e, spesso è stata sede di importanti manifestazioni di arte contemporanea.

Mi fermo ad “ascoltare” l’opera di Maria Dompè “Altum Silentium” che affianca la potenza meditativa e purificatrice del suono dell’acqua e ci trasporta nella certosa del trecento quando nel silenzio del luogo di preghiera echeggiavano le antiche fontane.

Nel refettorio è installato “Autoritratto di Stelle” di Michelangelo Pistoletto, una sagoma in plexiglass che, nelle intenzioni dell’autore, sfonda la parete tradizionalmente destinata ad un quadro e lascia che la realtà la attraversi fondendosi con la materia che la circonda.

Lasciamo la Certosa e saltiamo la visita alla Casa-Museo di Joe Petrosino: un poliziotto italoamericano originario di Padula, assassinato nel 1909 a Palermo.

Siamo invece incuriositi dal Museo del Cognome. Michele Cartusciello, genealogista, amante delle tradizioni e della cultura locale, ci accoglie al piano terra di una del 1700 nel centro storico di Padula. In questo piccolo spazio, denso di storia, ci viene spiegato come partendo dai documenti come atti di nascita, morte e matrimoni, si arriva alla rappresentazione grafica di un albero genealogico e di una tavola dei discendenti e degli ascendenti.

Michele ci spiega che molte persone lo contattano per fare delle ricerche genealogiche, spesso si tratta di stranieri i cui avi sono emigranti italiani oppure persone alla ricerca di un parente dalle nobili origini. Mi sento un po’ estranea a questo mondo, ma Michele mi coinvolge e mi chiede cosa ricordo di un nonno… nome, cognome, data di nascita. In breve tempo rintraccia l’atto di nascita di un nonno e, andando indietro nel tempo, di un bisnonno. Dalle carte scritte a mano riaffiorano i nomi di persone che sono parte della mia storia di famiglia e descrizioni di luoghi che riecheggiano nella memoria. Beh … adesso mi sento parte di qualcosa di più grande!

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