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  • Carla Gatto

Il Comune di Corbara: fra innovazione e identità.


Nell’A.D. 2019 ancora capita a molti cittadini di non conoscere il proprio indirizzo: anche in razionali contesti urbanizzati, è possibile confondersi fra denominazioni molto simili delle strade; nelle zone periferiche può succedere di transitare su strade di cui non si ha certezza della denominazione e, piuttosto diffusamente, mancano i numeri civici.

L’ultimo censimento del 2011, inviato via posta all’indirizzo di residenza dei cittadini, ha messo in evidenza il disallineamento fra gli indirizzi presenti nelle banche dati comunali (indirizzo di residenza) e la reale posizione della popolazione sul territorio demandando ai Comuni la verifica della congruenza fra le banche dati e sancendo l’obbligo per gli Enti di aggiornare la toponomastica relativa al proprio territorio.

Al di là dell’adempimento normativo, vale la pena di sottolineare che le denominazioni di un territorio riflettono il modo in cui il paesaggio viene percepito dai suoi abitanti e fornisce informazioni di tipo storico e culturale attraverso i nomi riferiti agli insediamenti urbani, alle istituzioni religiose e ai manufatti che sfruttavano le risorse agricole.

Una univoca e chiara individuazione degli indirizzi sul territorio, inoltre, costituisce la base per la conoscenza dell’ambito amministrativo ai fini della sicurezza, della protezione civile, della equità fiscale.

E’, quindi, fondamentale, per ogni amministrazione comunale, dotarsi di Stradario ed Indirizzario corretti, univoci, in linea con i principi dettati dall’ISTAT per la stesura dell’ANNCSU (Archivio Nazionale dei Numeri Civici e delle Strade Urbane). E non è tutto! Il dato “indirizzo” oltre ad essere geo-localizzato deve essere trattato in modo “innovativo”, strutturato in modo che contenga una serie di informazioni che possano essere integrate all’interno dei processi della Pubblica amministrazione.

La mia esperienza professionale ha confermato che per affrontare (e risolvere) il problema è necessaria la creazione di un gruppo multidisciplinare dove le competenze informatiche siano integrate con quelle tecnico-urbanistiche.

E’ quello che è successo per il progetto di Riordino della Toponomastica e della Numerazione Civica redatto per il Comune di Corbara (SA) e recentemente approvato dalla Giunta del Sindaco, dott. Pietro Pentangelo.

Una prima fase di analisi del territorio e coordinamento con il redigendo PUC (Piano Urbanistico Comunale), redatta in sinergia con lo studio "land&geo" del geologo dott.ssa Rosanna Miglionico, ha fatto emergere qualche criticità sulle denominazioni stradali ed una carenza di numeri civici sul territorio comunale pari al 50%. Tale indagine ha costituito il punto di partenza del successivo lavoro.

I dati raccolti in campo sono stati informatizzati e geo-referenziati con l’ausilio del software, OperaeGis, sviluppato da Terrextra srl.

Il dato geografico è stato relazionato alle diverse banche dati in uso all'Ente e risulta integrato nei processi e procedimenti amministrativi al fine di facilitare, solo per citare qualche esempio, il cambio di domicilio, il rilascio di un passo carrabile, la verifica di un pagamento della tassa sui rifiuti, l’individuazione di un’attività sul territorio.

Nella conseguente fase di progetto, che costituisce il vero e proprio Riordino della Toponomastica e della Numerazione Civica, sono state corrette alcune denominazioni stradali, assegnate le nuove denominazioni, nonché verificata e completata la numerazione civica correggendo le anomalie. Il progetto è stato redatto da Carla Gatto (architetto) e Gaetana Pinto (geometra).

In continuità con il progetto di identità visiva già avviato in precedenza dall’Ente, per l’ideazione e la realizzazione di un logotipo da inserire nelle targhette di numerazione civica, ci siamo avvalsi della consulenza dello studio pdvdesign della designer Patrizia di Vicino.

Il progetto ha ottenuto tutti i pareri necessari ed è in corso di attuazione.

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