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  • Immagine del redattoreCarla Gatto

#iorestoacasa ...e penso al futuro

Questi giorni di isolamento forzato hanno portato ad una dilatazione dei tempi con più opportunità per riflettere sul lavoro ed immaginare il futuro.


Penso alle case appena ultimate, a quei clienti, diventati ormai amici, che stanno vivendo la quarantena nella loro nuova casa. Li ho sentiti felici e soddisfatti degli spazi e delle comodità che abbiamo realizzato.

E poi penso ai lavori ancora in corso, interrotti improvvisamente; penso alle persone che avrebbero preferito trascorre questo lock down nell’ambiente confortevole che stavamo creando piuttosto che isolati in situazioni di ripiego.



Rifletto sul futuro… Beh… No... davvero non riesco a rispondere alle domande che tutti ci stiamo facendo: quando finirà, come cambieranno le cose, come si comporterà la gente quando si potrà riprendere una vita “normale”? Avremo paura dei luoghi affollati oppure riempiremo strade e piazze, cinema e ristoranti per una rinnovata voglia di socialità? Saremo stufi di questi aperitivi virtuali e avremo voglia di abbracciarci? Oppure impareremo a salutarci con un inchino, senza stringere la mano?

Non riesco a immaginare questo futuro, ma sento che questa pandemia ha già cambiato il modo di farci percepire le cose ristabilendo un ordine di priorità con la conseguenza che gli spazi dell’abitare verranno modificati dalle nuove necessità.



Per troppo tempo le nostre case hanno vissuto un progressivo impoverimento riducendo al minimo gli spazi e relegandole quasi al ruolo di “dormitorio”.


Per il futuro immagino spazi vivibili per ogni abitante della casa, con angoli da dedicare agli interessi di ognuno: un angolo per il pc, una zona per leggere o per cucire, un bagno che diventi anche un luogo dove rilassarsi.

Mi piacerebbe creare uno spazio all’ingresso dove lasciare le scarpe in modo da vivere la casa in piena sicurezza con pantofole, calzini o a piedi nudi.


Una casa tecnologica, con consumi quasi azzerati, digitalizzata e connessa, controllata ma non asettica. Imprescindibile il contatto con la natura attraverso l'uso dei materiali e dei colori, una finestra che inquadra un angolo di cielo e piante nei posti piu impensati.

Sarebbe bello se ognuno potesse eliminare la superficialità ed il consumismo eccessivo ed arredare la casa con gli elementi che contano di più per circondarsi di una onesta bellezza.


E voi che ne pensate? Come sarà la vostra futura casa?

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